Capitolo 109

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<Emma. Ho bisogno.> ringhia a bassa voce.
Abbasso lo sguardo e noto un certo rigonfiamento nei suoi boxer.
<Mettiti i jeans, mia sorella è piccola.> sussurro.
<Non è quello il punto.>
<Lo sai che non possiamo, adesso.>
<Cinque minuti.>
<Dopo.>
<Tra quanto?>
<Le faccio il bagno e la metto a letto.>
<E se vuole cenare?>
<Tu prepara la cena adesso.>
<Sto esplodendo, sappilo.> mormora e va verso la porta.
<Cinque minuti.> gli ripeto.
<Saranno i cinque minuti più intensi della tua vita.> dice uscendo.
Chiudo la porta a chiave e mi spoglio.
Faccio il bagno insieme a Mary e poi ci asciughiamo i capelli.
Usciamo con gli asciugamani, ci siamo dimenticate di portare il cambio.
Sento Charlie fare un po' di rumore in cucina e lo trovo rassicurante.
Andiamo di sopra, prima vesto lei e poi me.
Mi metto la biancheria e una delle magliette di Charlie.
Prendo Mary per mano e torniamo di sotto.
Vedo Charlie preparare degli hamburger.
Si è messo i jeans, è il ragazzo più ubbidiente del pianeta.
Si volta e mi guarda, poi si gira di nuovo.
Era un segnale?
Quando è pronto, si siede accanto a me e mette una mano sulla mia coscia.
Mary mangia con disinvoltura e non fa caso a noi.
Guardo Charlie negli occhi, non vede l'ora.
Mangiamo tranquillamente e Mary ci racconta la sua giornata.
Dopodiché insiste per guardare la televisione e non è abbastanza tardi per spedirla a letto.
Charlie sbuffa e lei va a sedersi sul divano.
Ci alziamo e sparecchiamo.
Poso i piatti nel lavandino e lui si appoggia a me da dietro.
<Allora?> mormora
<Dobbiamo aspettare ancora un po', temo.>
Lui mi prende in braccio e mi porta in salotto.
<Mary, noi andiamo a fare un po' di compiti, non disturbarci, per favore.> dice passando.
<Va bene.> dice lei.
Charlie ride soddisfatto e sale le scale.
Entriamo nella mia stanza e mi appoggia sul letto.
Chiude la porta a chiave e si sfila la maglietta.
Sento la porta di casa chiudersi.
<Sono tornato.> è la voce di mio padre.
L'espressione di Charlie è indignata.
Si rimette la maglietta e apre la porta.
<Dove vai?> rido.
<A soddisfarmi in bagno, senza di te.> ringhia e esce.
Sospiro.
Non posso farci niente.
Rido da sola.

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