CAPITOLO 6

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Mi siedo.
Lui sbuffa tira lo zaino sull'altro sedile, dove ero seduta io.
Si siede, prende il libro e lo apre dove c'è il segnalibro.
Caroline mi guarda e, per quanto sia pallida di natura, è sbiancata ancora di più.
<Che hai?>
<Ho diritto ad avere paura.> mormora.
<Non avrai paura di lui.> rido.
<Shh...non vorrai che ti senta?> sibila.
<Ma che dici?> rido più forte.
Lui si schiarisce la voce intenzionalmente.
Caroline non parla più.
Restiamo in silenzio per tutto il viaggio.
Alla sua fermata, si alza, prende lo zaino e lo mette solo su una spalla.
Ovviamente non mi guarda.
Continuo a guardarlo anche dopo che scende e lui mi guarda di sottecchi, per un secondo.
<Non so se ti odi o cosa.> dice lei.
<Io lo odio, questo è certo.> aggiunge.
<È troppo educato per essere odiato. Ci lascerà in pace.> <Speriamo.>
Quando torno a casa non sento di aver fame e evito di mangiare.
Quando Mary Alice torna, insiste perché io disegni con lei.
Non disegno nulla.
Il mio sguardo si perde nel vuoto, penso ancora a quel ragazzo senza nome.
Ha un che di misterioso.
<A cosa pensi?> Mary Alice spezza il silenzio.
<A niente.> mento.
<Perché sorridevi, allora?>
<Così. Sono felice.>
<Perché?>
<E va bene. Hai vinto tu. Penso a un ragazzo.>
<È un tuo amico?> non stacca gli occhi dal foglio durante la conversazione.
<Uhm...no.>
<È il tuo fidanzato?> <No.>
<È un compagno di classe?>
<Neanche.>
<È un ragazzo che hai appena conosciuto?>
<Sì.>
<Ti sei innamorata?>
<Perché? Tu sai che cosa vuol dire amare qualcuno?>
Smette di disegnare e mi guarda.
<Vuol dire volere più che bene a una persona. Vuol dire che quando lui è felice lo sei anche tu e che quando lui è triste, anche tu lo sei.
Quando sei innamorato pensi sempre a lui, nel bene e nel male.> rimango basita.
<Tu come le sai 'ste cose?>
<Mi piacciono le fiabe. Come si chiama?>
<Non lo so.>
<Lui sa come ti chiami?>
<Penso di no.>
<Visto che tu lo stavi pensando, sono sicura che anche lui stesse pensando a te.>
No, lui è troppo impegnato a leggere.
Sembra addirittura senza cuore.
<Temo di no. Non sembra il tipo e io non gli piaccio.>
<A te piace?>
<No.>
Scoppia a ridere.
<Sembra una delle fiabe che ho letto.> sorride.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora