Capitolo 189

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Sbuffo.
<Dovresti anche tornare a scuola.> dice.
<Tu ci vai già?> dico mentre lui va in cucina.
<Da una settimana, ormai.> dice ad alta voce.
Mi sembra di essermi persa due anni, mentre invece sono solo due fottutissimi mesi.
Chissà che cosa ha fatto in tutto questo tempo.
È uscito con qualcuno?
Nathan si è fatto vivo?
Ha buttato altri soldi in stupidi, bellissimi e costosissimi regalini?
Mi alzo e lo seguo in cucina.
È di spalle.
Mi siedo sul tavolo e lui si volta verso di me.
<Cosa vuoi mangiare?> dice appoggiandosi al forno.
<Quello che preferisci. Tanto non ho fame.> mormoro.
<Ti preparo le lasagne.> dice aprendo il frigo.
<Non è troppo impegnativo?> dico.
<Per te questo ed altro.> mi sorride e si mette al lavoro.
È un continuo avanti e indietro per la cucina.
Mi sento in colpa per farlo lavorare così tanto.
Mi andava bene anche solo un panino.
Alla fine inforna la teglia e si lecca il pollice.
Si lava le mani e se le asciuga per bene.
Poi si volta e viene lentamente verso di me.
<Mi merito un bacio. Uno bello, lungo e pieno di passione.> dice mettendo le mani sul mio collo.
Lo afferro per la maglietta e lo faccio avvicinare.
Le nostre labbra si incontrano e lui mi bacia in modo ben differente dal solito.
Sento il mio corpo avvampare, il desiderio di saltargli addosso cresce sempre di più.
Faccio passare una mano tra i suoi capelli e li tiro leggermente, nella speranza di fermarlo.
Ottengo il risultato opposto, il mio gesto lo eccita più del previsto e i suoi fianchi incontrano i miei.
Le sue mani iniziano a scendere lentamente e trovo il coraggio di fermarlo, prima che sia troppo tardi.
Stacco le mie labbra dalle sue.
Sono diventate rosse e leggermente gonfie.
I suoi occhi mi desiderano ancora, non ne ha mai abbastanza.
<Non in cucina.> gli sossurro.
<Hai ragione.> ammette.
Non è la stanza in particolare a bloccarmi.
Più che altro è l'enorme finestra alle nostre spalle che ci renderebbe vulnerabili agli sguardi degli altri.
Stringo le gambe per alleviare la pressione e Charlie resta fermo davanti a me.
<Dopo aver mangiato, ti riposerai un po' e io con te. Poi ti farò quel che mi pare, okay?> chiede.
Annuisco.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora