Capitolo 180

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<Ascoltami, ti prego.> mi sussurra nell'orecchio.
<Okay.> mormoro.
Lo stringo più forte, mi appiccico alla sua felpa  come se fosse l'unico modo per stargli ancorata.
<Subirò un intervento e non voglio che resti qui. Volevo vederti prima che...> lo zittisco con un bacio mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Maledizione.
Mi sento un incapace.
Le nostre labbra si separano a mala voglia.
<Ti amo ma devi tornare a casa, adesso.>
<Non voglio.> sbotto.
<Facciamo così: torna a casa, prendi Mary Alice e portala qui. La voglio salutare.>
Lo osservo in silenzio.
<Ti prego.> sibila.
Guardo i suoi occhi verdi e inizio a rendermi conto di quanto siano cambiati.
Sono distrutti da questa malattia, hanno perso luminosità.
Ma sotto sotto, se si guarda con attenzione, si può ancora scorgere il verde vivido che li caratterizza.
<E va bene.> mormoro sconfitta.
Lui scioglie l'abbraccio e io mi sollevo.
<Sei bellissima. Sono veramente grato di averti tutta per me.> dice e mi fa sorridere.
<Anche io sono grata di averti.>
<Sono un rompipalle.> ride.
<Sei il Mio rompipalle.>
Alla fine, a mala voglia, faccio come dice.
Torno a casa e trovo Mary, addormentata sul divano e con la televisione accesa ad illuminare il suo volto.
La sveglio e le spiego la situazione.
Si alza e si veste senza esitare.
Mi prende per mano e usciamo.
Elena ci riaccompagna fino all'ospedale per poi scoprire che Charlie mi aveva presa in giro.
Mi aveva mandata a prendere Mary solo perché la sua operazione stava per iniziare e  voleva sbarazzarsi di me.
E se dovesse morire?
Non l'ho salutato a sufficienza, non mi è bastato quell'attimo rubato.
Il mio stomaco di ritorce più volte in quella dannata sala d'attesa, costringendomi a vomitare in un orribile cesso che fa un odore nauseante di disinfettante.
Non so a cosa pensare.
Inizio a pentirmi di ogni volta in cui sono stata scortese con lui, mi viene in mente quella volta in cui gli ho detto che non l'avrei mai sposato.
Ora lo sposerei ad occhi chiusi.
Ho bisogno di stargli vicino, adesso.
Ho bisogno che mi rassicuri, ho voglia di piangermi addosso e di non smettere mai più.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora