CAPITOLO 17

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Ho gli occhi lucidi e sono pallida come un cadavere.
Mi lavo il viso e mi trucco di nuovo. Alla fine sembro umana.
Esco dal bagno e quando arrivo in cucina vedo che Charlie ha già messo la pasta sul tavolo.
Caroline è seduta a chattare.
Charlie mi viene in contro,mi prende per mano e mi porta in salotto.
Mi spinge delicatamente contro il muro e si avvicina.
<Che succede? Puoi dirmelo, non ti preoccupare.> sibila.
<Non succede niente.> non lo guardo negli occhi, se lo facessi rischierei di scoppiare in lacrime e non va affatto bene.
<È colpa mia?>
Sì, certo che è colpa sua.
Ma non lo saprà mai.
<No, non hai fatto nulla di male.> <Em, non mentirmi.> si china per raggiungere l'altezza del mio viso.
<Charlie, senza offesa ma se avessi un problema personale non credo che lo direi a te.> egoisticamente, spero di averlo ferito.
Lui si ritrare, serra le labbra.
<Hai ragione, non so come diavolo mi è saltato in mente...insomma...so che siamo amici ma, è vero, non hai motivo di confidarti con me, però...> mormora, la sua voce si spezza.
<Però cosa, Charlie?>
<Pensavo di contare qualcosa per te. Solo un po'. Io credevo che tra di noi ci fosse un legame...non lo so perché lo sto dicendo...insomma...> mormora.
Mi sento in colpa per averlo ferito senza pensarci due volte.
<No...Charlie...vieni qua.> allargo le braccia e lui torna in cucina.
Lo seguo, sembra che sia calata la notte sul suo viso.
Mi siedo e lui ci serve.
<Basta così?> mi chiede.
<Sì, grazie.>
<Di niente. Buon appetito.> Charlie sarà pure arrabbiato o triste ma è pur sempre educato.
Mangiamo in silenzio.
È buonissimo ma ho paura di aprir bocca.
Caroline ci guarda.
<Che avete fatto? Che è successo?>
Charlie apre bocca ma io rispondo prima di lui.
<Niente.>
Lui mi guarda e poi riprende a mangiare.
<Niente, eh? Comunque complimenti, Charlie. È buonissima.>
<Grazie.>
<Già, è molto buona.> mormoro.
Si ferma, mi guarda ancora per un po' e riprende a mangiare.
<Grazie.>
Caroline posa rumorosamente la forchetta.
<Ora voi due mi dite che cavolo succede qui.> ringhia.
<Abbiamo avuto una discussione.> inizio.
<Pacifica.> precisa lui.
<Su che proposito?>

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