Capitolo 142

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<Noi due non ci lasceremo.> gli dico decisa.
<Strano. I ruoli si sono invertiti.> dice e sorride.
Un sorriso che serve solo a prendermi in giro.
<Che ti prende adesso?>
<Non lo so. Dio, se ho sbagliato a parlarne, ma che cazzo mi è saltato in testa?> dice strattonandosi una ciocca di capelli.
<Ormai l'hai fatto, no?>
<E stiamo litigando.>
<Sei tu che sei lunatico.>
<E tu sei stronza.> sbotta.
Gli tiro uno schiaffo.
Il tempo sembra fermarsi di colpo.
Sbatte le palpebre e mi guarda, sto morendo di paura.
Mi dispiace, non volevo farlo.
Deglutisce rumorosamente.
Mi afferra il polso e mi trascina nella sua stanza.
Chiude la porta a chiave e mi trascina fino al letto mentre tento di opporre resistenza.
Mi ci butta sopra e si mette cavalcioni su di me.
Tento di colpirlo ma mi afferra le mani e le spinge contro al mio petto finché non sento che potrebbe frantumarmi le costole.
Grido e mi tappa la bocca.
Allenta la pressione e china il suo viso sul mio.
<Non farlo mai più. Hai capito?>
Mi sento una formica.
Annuisco.
Toglie la mano dalla mia bocca e mi da un bacio molto breve.
<Non dobbiamo litigare per cose stupide.>
<Non volevo farti male, mi dispiace.>
<No, non dovevo offenderti.> dice.
<Ma avevi ragione. Sono una stronza.>
<Non è vero, piccola. Sono io che ti metto a dura prova.> dice.
Mi bacia dolcemente il collo ma non riesco a togliermi dalla testa quello schiaffo ben assestato che gli ho appena dato.
La sua guancia è rossa e lo diventa sempre di più.
Sospiro.
Smette di baciarmi e mi osserva.
<Ti amo. Mollami quando vuoi.> mi sussurra.
<Non ti mollo. Te l'ho detto e poi, dove lo trovo uno così?>
<Un così come?> chiede mordendosi il labbro dalla curiosità.
<Piagnucolone.> dico e scoppio a ridere.
<Smettila.> borbotta e abbassa la testa per nascondersi dall'imbarazzo.
<Lo so che sei sensibile. Cercherò di non ferirti.> dico e lui mi guarda.
<Promettilo.> mormora
Mi metto a ridere ancora.
<Te lo prometto.> dico mentre gli accarezzo il viso.
Credo che non sia bello per un ragazzo, piangere di fronte alla propria fidanzata.
Dimostra debolezza.
Ma Charlie è diverso.
Si mostra a me a nervi scoperti, mi apre il suo cuore e si lascia ferire. Mi ama.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora