CAPITOLO 5

13.6K 569 16
                                    

Al ritorno, sul bus, Caroline arriva prima di quel ragazzo.
Si siede e lo vedo salire.
La guarda e si piazza proprio davanti a lei.
Caroline lo guarda dal basso, con gli occhi spalancati senza quasi battere ciglio.
<Scusa, se non ti dispiace, potrei sedermi io al tuo posto?> dice sicuro di sé.
Caroline guarda prima me e poi lui.
<No, mi dispiace. È la mia migliore amica, non mi sposto né oggi né mai.> dice a voce abbastanza alta da farmi sorprendere da quel coraggio inaudito.
<Oh, okay. Grazie comunque.> le accenna un sorriso, è così dannatamente educato.
<Figurati.> dice lei.
Lui fa un passo avanti ma poi si gira di nuovo verso di lei, si china fino a raggiungere l'altezza del suo viso.
<Se mai dovessi arrivare prima di te, non mi alzerò dal mio posto, sono stato chiaro?> sibila.
Caroline è terrorizzata.
Ogni parola, pronunciata in quel modo, con quello sguardo, è davvero tagliente.
A quel punto, morendo di curiosità, non posso più rimanere in disparte.
<Che cosa vuoi da me?> sbotto.
Finalmente mi guarda.
<Niente. È il posto che mi interessa.> mi sorride.
<Il posto, dici?> concludo la frase ridendo.
<Sì.> si lecca le labbra e, Santo Cielo, è una visione paradisiaca.
<Allora noi due ci spostiamo dietro, così nessuno dei tre avrà problemi, ti va bene?> sto cercando di essere il più diplomatica possibile.
Guarda in basso, raddrizza la schiena e serra la mandibola.
Noto che stringe i pugni con una certa insistenza.
Mi guarda ancora, sorride.
<Se per te va bene, va bene anche a me.>
<Perfetto.> dico trionfante.
Caroline si alza e si sposta dietro.
Aspetto che si sieda e mi alzo anche io.
Il corridoio è troppo stretto e comunque lui è in mezzo.
<Potresti fare un passo indietro?> sono un po' troppo vicina, mi limito a guardargli i piedi mentre arretra.
Fa solo mezzo passo indietro e, anche a causa dello zaino, i nostri corpi sono costretti a scontrarsi, uno scontro leggero, che se ben duri pochi secondi mi sembra duri un'eternità.
E mentre sto per scivolare via da lui, prendo coraggio e lo guardo.
Le sue labbra sono socchiuse, lui guarda le mie e subito dopo i miei occhi e io i suoi.
La luce del sole li fa sembrare solo più chiari, ma "solo" non è poco.

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora