È un privilegio che spetta solo a Charlie.
<Sì.>
<Posso studiare con te, se vuoi.>
<No, grazie.> mormoro.
<Dai, sono bravissimo.> mi sorride.
<Ho detto di no.> sbotto.
<Okay, non ti arrabbiare.> sibila.
Sospiro e non gli rispondo.
<Ti lascio studiare in pace.> dice.
<Ci vediamo e grazie per essere passato.>
<Grazie a te.>
Ci abbracciamo e lui mi da un bacio sulla guancia.
Mi tranquillizzo solo una volta che se n'è andato.
Prendo le tazze e le porto in cucina, le metto nel lavandino e le riempio d'acqua per evitare che il cioccolato s'indurisca.
Non so che cosa fare.
Come passavo il tempo prima di conoscere Charlie?
L'ho dimenticato.
Vado a fare gli esercizi di matematica e non me ne riesce neanche uno.
Se Charlie fosse qui, saprebbe benissimo come aiutarmi.
Prenderebbe il mio quaderno, si metterebbe gli occhiali e controllerebbe tutto quello che ho scritto.
Correggerebbe gli errori, mi spiegherebbe tutto.
Poi, dopo averli rifatti nel modo giusto, mi bacerebbe e mi direbbe che sono stata brava.
Ma Charlie non c'è e io devo essere indipendente.
Riprovo a farli e ci riesco da sola.
Sono soddisfatta.
Poi mi viene in mente Charlie e sono daccapo.
Devo tenere la mente occupata.
Prendo "Cenerentola" e lo rileggo per la milionesima volta.
Vorrei che mi cercasse.
Che tentasse ancora di farsi perdonare.
Dopo aver letto il libro, disegno.
Ho disegnato un paesaggio, sarei dovuta andare all'artistico.
Sento bussare alla porta.
Metto il foglio in un raccoglitore e lo poso sul comodino.
<Avanti.>
Entra Mary.
<Mi manca tanto Charlie. Nathan non è cattivo ma Charlie...>
<Charlie è Charlie.> sorrido.
Lei viene da me e si sdraia sul letto.
Mi abbraccia.
<Manca anche a me.> le sussurro.
<Lo so.>
Rido.
Questa bambina è furba.
<Mancano tre giorni al mio compleanno.> dice.
Oddio, me ne ero dimenticata.
<Lo so.> mento.
<Mi hai già preso il regalo?>
<Non ancora.>
<Puoi invitare Charlie?>
<Invitalo tu, no?>
<Posso chiamarlo ora?>
Annuisco e compongo il numero.
Metto il viva voce.
<Hei, piccola.> dice lui.
La sua voce mi riscalda.
<Sono Mary.> dice lei.
<Oh...ciao.>
<Tra tre giorni ci sarà il mio compleanno. Vuoi venire? Per favore?> chiede lei con voce più dolce del miele.