Capitolo 120

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<Posso portarla nella sua stanza?> mi chiede.
Nathan si avvicina a me e Charlie rimane scioccato.
<Che cosa ci fai tu qui?> chiede.
<Siamo amici, Charlie.>
<Vattene.> ringhia.
Prendo Nathan per un braccio e lo metto dietro di me.
Charlie posa Mary per terra e si china fino a raggiungere la sua altezza.
<Piccola, andrà tutto bene. Non ti preoccupare. Adesso vai nella tua stanza e non avere paura se mi metto a gridare, okay? Dopo torno su e, se vuoi, ti leggo una favola. Okay?>
Mary annuisce per buona parte della conversazione.
La riempie di baci e lei corre di sopra.
Charlie si alza, entra e chiude la porta.
<Emma, togliti.> mi chiede guardando Nathan.
<Non fargli del male, voleva solo consolarmi un po'.> sibilo.
Charlie si guarda intorno e vede le tazze.
Si avvicina, ne prende una e la annusa.
<Adesso ti fai preparare la cioccolata da un altro?> ringhia.
<È solo cioccolata.>
<No. Era una cosa nostra. Questa fa cagare in confronto alla mia, lo stesso paragone puoi farlo tra me e lui.> mormora.
<Charlie, smettila. Avete litigato e lei ti ha mandato via. Smettila di insistere.> dice Nathan mettendosi accanto a me.
<Stai zitto. Tu non sai nulla, tu non la conosci. Non sai niente di noi due e di quel che siamo, insieme.> dice Charlie.
<So solo che sei un bugiardo e so anche che non la meriti.> lo stuzzica.
<Ho fatto un errore, solo per conoscerla. Io la amo davvero.> ringhia più forte, inzia a spaventarmi.
Faccio un passo indietro e Nathan mi prende per mano.
<Non la toccare.> lo sgrida.
Nathan mi stringe a sé.
<Tu non decidi per lei.>
<È ancora la mia ragazza.> dice lui.
Nathan si volta verso di me.
<Perché non lo molli subito? È bugiardo, possessivo, pensa solo a sé stesso.> mi dice.
Charlie vorrebbe ribattere ma ha perso la voce.
I suoi occhi si riempiono di lacrime e abbassa la testa.
I cappelli gli coprono gli occhi ma vedo delle lacrime rigare il suo viso.
<E va bene. Se vuoi lasciarmi, fallo. Mi sento già male per conto mio per quel che ho fatto, non ce la faccio a sentirmi tutto questo peso addosso.> sibila.
Lascio andare  la mano di Nathan e vado dal ragazzo che amo.
Gli asciugo le lacrime e lui piange più forte quando mi stringe tra le sue braccia.

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