<Sei molto bravo a insegnare e sei anche molto bello mentre lo fai.> commento e lui arrossisce, come al solito.
<Davvero? Ti sembro carino mentre insegno?> chiede timidamente.
Si siede accanto a me.
<Molto carino.> sorridiamo.
Mi sollevo e mi siedo sulle sue gambe.
Le sue mani sono subito su di me.
Mi fa avvicinare di più, mi accarezza ovunque.
Lo bacio e premo le mie labbra contro le sue.
Dopo qualche minuto ci separiamo e restiamo immobili, a fissarci.
<Sei bellissima, simpatica e anche intelligente. Sono davvero fortunato ad averti.> mi sorride.
<Anche tu, solo che sei più intelligente di me.> ridiamo.
<Non è vero.> borbotta.
<Ti sottovaluti troppo, Charlie.>
Abbassa lo sguardo, come se lo sapesse già.
Metto un dito sotto il suo mento per risollevargli il viso.
<Ti amo.> dico.
I suoi occhi si illuminano, vacillano.
Mi abbraccia forte, mi bacia la spalla e poi il collo.
<Anche io, tantissimo.>
Credo che lo pensi davvero.
Mary è rimasta tutto questo tempo da sola, forse dovrei andare a controllarla.
<Vado a vedere come sta Mary.> dico mentre mi alzo.
<Posso venire con te?>
<Certo.>
Si alza e mi segue nella sua stanza.
Sta giocando con le bambole.
Ha un'enorme villa a due piani con la quale divertirsi.
<Ciao, piccola.> dice Charlie avvicinandosi.
<Ciao, dov'è la tua maglietta?> dice lei.
Charlie è in imbarazzo, corre nella mia stanza e se la rimette.
Peccato, aveva un certo fascino senza.
Torna da lei e si avvicina ancora, molto timidamente.
<Va bene?> chiede dolcemente.
<Sì. Ti siedi a giocare con me?> chiede.
Mi guarda, i suoi occhi domandano il mio consenso.
Annuisco lievemente e lui si gira verso di lei.
<Okay.>
Si siede sulla minuscola sedia e osserva la casetta da vicino.
<Ma è in legno...> osserva.
<L'ha fatta il mio papà.>
È stata dipinta a mano, è ricca di dettagli.
Una volta, apparteneva a me ma ora sono troppo grande per giocarci anche se, a volte, mi piace ammirarla per ricordare a me stessa quanto fossi spensierata e felice da piccola.
<È molto bella.>
<Lo so.> dice Mary mentre pettina la sua bambola preferita.
Charlie apre una porticina, è meravigliato da come sia simile a una vera e propria porta.
Non so chi dei due sia più bambino.
