Capitolo 145

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I suoi occhi verdi mi stanno supplicando.
<Okay, però se mi chiede qualcosa gli devo rispondere. Tu puoi essere maleducato con lui ma io no, non lo conosco.>
Lui sospira e mi prende per mano. La sua è fredda.
<Va bene.> mormora, mi sembra di percepire il suo conflitto mentale.
Mi abbraccia e mi stringe forte.
<Ti amo e ti proteggerò.> mi sussurra.
È come se stesse cercando di tranquillizzarmi anche se, tra i due, quello che avrebbe bisogno di un abbraccio è lui.
Lo assecondo sperando di distrarlo.
Sentiamo delle voci avvicinarsi.
Restiamo in silenzio.
<No, Richard. Dopo quello che mi hai fatto...> è Elena.
<Amore, mi dispiace, non so più come fartelo capire. Ti amo, voglio tornare a far parte di questa famiglia.> dice lui.
Charlie respira a fatica ma non smettiamo di ascoltare.
<Devi parlare con Charlie.> dice Elena.
<Mi dirà sicuramente di no.>
<E allora la risposta è quella: no, non puoi. Non potevi scegliere momento peggiore per tornare. Finalmente sembrava aver superato tutto, ha trovato una ragazza di cui è follemente innamorato, è una persona fantastica che riesce a distrarlo da questo strazio di famiglia. Non ti permetterò di rovinargli la vita ancora.> dice lei.
Charlie è sul punto di piangere ma allo stesso tempo sembra essere arrabbiato.
Mi stringe forte a sé e si lascia fuggire un leggero sospiro.
<Io voglio migliorargliela, Elena. Farò tutto il necessario per tornare nella sua vita, non mi arrenderò finché non ci sarò riuscito. Forse mi conviene parlare con la sua ragazza, potrei convincere lei a parlare con lui.>
Qualcosa scatta nei pensieri profondi di Charlie e esce dalla stanza.
Lo seguo fino in salotto.
<Non ti azzardare a toccarla, tu non devi parlarle, capito? È l'unica cosa bella che mi sia mai capitata e non ti permetto di portarmela via.> ringhia.
Mi si stringe il cuore a vederlo soffrire così gratuitamente.
<Charlie, io voglio solo che tu mi voglia bene.> dice.
<Non succederà mai, toglitelo dalla testa...le cose che hai fatto passare alla mamma...> si volta verso di me e decide di non proseguire il racconto.
<Mi dispiace. Ormai sono passati anni, sono cambiato.>

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora