Che succede adesso?
Stiamo già per rovinare tutto?
<Dimmi.> deglutisco ma ho un nodo in gola.
<Domani parto.> mormora.
Non mi guarda negli occhi.
Prende il cerotto e se lo mette.
<Per dove?> mi esce come un sibilo.
<Londra.> mi guarda solo per un secondo, come se volesse accertarsi che io non stia piangendo.
<Come...Ah. Quando tornerai?>
<Tra due settimane.> mormora.
Ricomincia a pelare le patate.
<Charlie, piantala e guardami.> gli ordino.
È intimorito.
<Mi hai spaventata. Qual è il problema?>
<Il problema è che stiamo insieme da poco, sento come se rischiassi di perderti. Non ti sei ancora affezionata a me, se me ne andassi, ti dimenticheresti di noi. Lo so, sembra brutto da dire ma...è così. Per carità, magari ci potresti anche riuscire se nessun'altro ci provasse con te.>
<So resistere benissimo. E poi, perché mai dovrei rinunciare a te per uno qualunque?>
<Perché lui sarà lì, con te.>
<Charlie, sono solo due settimane.>
Francamente, conoscendolo, ho come il presentimento che sarà lui ad essere tentato da qualche bella ragazza.
Charlie è davvero bello, è un fatto indiscutibile.
<Promettimi che non mi tradirai.> mormora.
Mi si spezza il cuore quando fa così.
<Te lo prometto. Promettimelo anche tu.>
<Te lo prometto.> Mi abbraccia e mi bacia.
È come se fosse già partito.
Ricomincia a cucinare.
<Come mai ci vai?>
<Per potenziare il mio inglese, è un viaggio d'istruzione.>
<Ah. Vai da solo?>
<Con alcune mie compagne di classe, quelle che lo parlano molto bene.>
Altre ragazze.
<Dormirete insieme?>
<Quattro per stanza.>
Charlie e altre tre ragazze con lui, di notte.
Ragazze che gli darebbero ciò che io non gli ho ancora dato.
<Okay.> mormoro.
<Sei gelosa?> mi sorride.
Non gli mentirò.
<Sì, certo.>
<Piccola, non ti devi preoccupare. Non ti fidi?>
Ah, no? Vorrei seguirlo fino a Londra e spiarlo mentre dorme per assicurarmi che nessuna di quelle ragazze gli metta una mano nelle mutande.
Dio, non le conosco e do già per scontato che siano delle poco di buono.
<Mi fido di te, non di loro.> ringhio.
Scoppia a ridere.
Non c'è nulla da ridere.
È una cosa seria.
Per me.
<Ho già detto di no a tutte loro. Dai, andrà bene.> ride.
