Capitolo 121

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<Emma, ti sta prendendo in giro. Non cascarci.> dice Nathan.
Mi separo da Charlie e mi volto verso di lui.
Il suo tono è convincente, come se sapesse qualcosa che io non so.
<Nathan, fatti i cazzi tuoi.> ringhia Charlie.
<Non ci capisco più niente...> sibilo.
<Non c'è nulla da capire. Noi due ci amiamo.> mi dice Charlie.
Che sto facendo?
Dovrei punirlo almeno un po'.
<Charlie, torna a casa.> gli sussurro.
<No, piccola...> mormora.
<Sì. Non è giusto che tu resti impunito. Non puoi piangere e fare finta che non sia successo niente.>
<Che cosa devo fare? Dimmelo, non allontanarmi e basta.>
<Io voglio questo, so che è la cosa che ti fa soffrire di più e te la meriti. Vuoi che mi fidi di te? Stammi lontano.>
Serra la mandibola e stringe i pugni.
È bellissimo, come sempre.
I suoi occhi verdi mi fulminano.
<E se non volessi?>
<Dovresti prepararti ad essere lasciato.>
<Okay, lo faccio, lo faccio.> sorride.
<Vattene.> sbotto.
Lui va verso la porta e si ferma prima di uscire.
<Niente relazioni clandestine. Sei ancora mia e io sono ancora tuo. Tutto tuo, piccola.> mi sta stuzzicando.
<Okay, ora vattene.> resisto bene.
Lui abbassa lo sguardo e esce chiudendo la porta.
Nathan espira di colpo.
<Tutto bene?> chiedo sorridendo.
<Credevo che ci saresti cascata subito.>
<Lo credevo anch'io.>
<Non ci sto provando con te. Non per ora. Non mi metterei mai contro Charlie, mi spaccherebbe la faccia.> sibila.
<Non eri tu a picchiarlo la maggior parte delle volte?>
<Da quando ti conosce ha iniziato ad andare in palestra. Non ti sei accorta di niente?>
<Ehm. Non ci ho fatto molto caso.>
<Beh, io sì. Sai com'è, l'ho subito sulla mia pelle. Infatti non ci vediamo più.>
Sospiro.
Mary Alice torna di sotto.
<Charlie? Ha promesso!> mormora.
<È in punizione.> risponde Nathan.
Lei si avvicina a lui.
<Me la leggi tu la storia?> chiede lei.
Sembra che inizi a piacergli.
<Certo.>
Li seguo di sopra, Nathan cerca di prenderla per mano ma lei glielo impedisce.
La sua sottile lealtà per Charlie mi scalda il cuore.
Nathan è bravo a leggere, Mary si addormenta a fine libro.
Torniamo silenziosamente di sotto.
<È tardi, puoi tornare a casa.>
<Non sono neanche le sei.> mi sorride.
<Non devi studiare?>
<Io no, tu?>
Beh, sì ma non voglio studiare con lui.

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