CAPITOLO 89

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<Non lo sono. Solo mi sembra di aver raggiunto una certa confidenza con te, mi fido moltissimo di te.>
<Anche io mi fido di te, Charlie e non voglio pentirmene.>
<Stai tranquilla, non succederà.> La discussione finisce lì e raggiungiamo Elena.
<Pronti?> chiede lei.
<Certo.> dice Charlie.
Usciamo di casa e prendiamo l'auto.
Elena ci porta nel centro città.
Quando arriviamo, Charlie mi apre la portiera e mi prende per mano.
Elena chiude la macchina e usciamo dal parcheggio.
<Se mi molli la mano ti uccido.> mi sussurra Charlie.
Mi metto a ridere.
<Stai tranquillo.>
Mi sorride.
Passiamo per le vie principali della città e trascino Charlie in un negozio d'abbigliamento.
<Perché non ti provi qualche costume da bagno?> sghignazza.
Vuole solo vedermi mezza nuda.
Gli do un pugno nello stomaco ma non si toglie quel dannato sorriso dalla faccia.
<Okay, ho capito.> sibila.
Inizio a guardare un po' di magliette e poi Charlie mi chiama.
<Dimmi.> lo raggiungo.
Indica un vestito bianco, bellissimo e costosissimo.
<No, Charlie...no, non posso.> mormoro.
<Provatelo.> mi supplica afferrandomi le spalle.
<E va bene. Ma che sia chiaro, non lo voglio comprare.> sbotto.
Lui annuisce.
Entro in un camerino e lui si siede fuori.
Inizio a cambiarmi.
<Dov'è Emma?> sento Elena.
<Si sta cambiando. Quando abbiamo finito ti chiamo.>
<Allora vi aspetto fuori, io ho già finito.>
Non sento più nient'altro.
Quando sono pronta, esco.
Charlie spalanca bocca e occhi.
Si alza e mi viene incontro.
<Sei bellissima, Emma, sei davvero bellissima.> mi spinge di nuovo nel camerino e  chiude la tendina.
Il suo corpo mi spinge contro lo specchio e ci baciamo.
Non posso permettermi un vestito del genere, non mi sono neanche portata il portafoglio dietro.
Non posso permettere che sia lui a comprarlo per me.
Posso solo godermi il momento ed è tutto ciò che chiedo.
Ci baciamo a lungo e alla fine le sue labbra si allontanano.
<Te lo posso comprare io?> sorride.
<No.> sbotto.
<Non ti piace?>
<Sì che mi piace ma non puoi comprarmelo, non voglio che spendi i tuoi soldi in sciocchezze.>
<Tu non sei una sciocchezza.> ci sa fare con le parole, è tutto inutile.
E adesso?

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