Capitolo 107

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<Posso tenerla io.> mormoro.
<No, è così tenera mentre dorme.> mi sorride.
Scalda anche del latte.
Prepara due tazze giganti di cappuccino, le zucchera e me ne porge una.
Si appoggia al tavolo, accanto a me e ne sorseggia un po'.
Mary dorme ancora, vorrei essere al suo posto, tra le sue braccia calde e confortevoli.
Beviamo tutto il cappuccio in silenzio e andiamo in salotto.
Ci sediamo sul divano e Charlie culla Mary.
Accendo la televisione e metto un film che non ho mai visto.
Continuo a guardarli, sono bellissimi.
Charlie le bacia dolcemente la fronte, non vuole svegliarla, solo coccolarla.
Lei si muove e si rannicchia sul suo petto.
Bisbiglia qualcosa nel sonno.
<Shh.> sibila Charlie e le accarezza la schiena.
Lei si sveglia e si stropiccia gli occhi.
Quando vede Charlie, sorride.
<Sei rimasto con me.> dice lei.
<Certo.> dice lui.
Charlie la guarda in un modo che quasi mi fa invidia.
È così che guarda me di solito, non l'avevo mai visto da un'altra prospettiva.
Lei si alza e Charlie ha ancora una mano sul suo fianco, è mezza addormentata, potrebbe cadere.
Inizia a camminare e va di sopra.
Finalmente Charlie si concentra su di me.
Si siede più vicino e mi stringe a sé.
Le luci sono spente, è buio e solo la televisione ci illumina.
Appoggia una mano sulla mia coscia e avvicina le labbra al mio orecchio.
<Non ti sono mancato un po'?> mi fa venire i brividi.
<Charlie, sei rimasto qui con me per tutto il tempo...>
<Lo sai che è diverso quando siamo soli.>
<Lo so ma non siamo ancora del tutto soli.>
<Ho paura che 'sta notte entri di nuovo.> mormora.
<Come? Dormi ancora qui?>
<Sì. Ho portato lo zaino con il ricambio. Domani torno a scuola, così ti tengo d'occhio.>
Mi stringe forte la coscia, come se mi possedesse.
<Non puoi restare qui per sempre.> sorrido.
<Vieni a stare da me. Io non posso stare senza di te. Devo dormire con te, è come una droga, io...devo sentirti accanto a me, sento di doverti proteggere.> me lo sussurra nell'orecchio, sa come persuadermi.
<Mio padre non mi lascerà mai andare a vivere da te.>
<Facciamo a turni. Un po' qui, un po' lì.>
<Non abbiamo neanche il letto matrimoniale.>
<Tutte scuse, lo sai che ci stiamo benissimo.>

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