Charlie mi versa qualcosa nel bicchiere.
Sorseggio.
Mi brucia la gola, ho il petto in fiamme.
Charlie la beve come se fosse acqua.
<Non ti piace? È vodka.> mi sorride.
<Mi piace. È un po' forte.> dico e lui mi guarda preoccupato.
<Ne bevi solo uno, chiaro? Non devi ubriacarti.>
Mi sento già stordita dopo un sorso, non credo che finirò il bicchiere.
Si versa ancora un bicchiere e mi prende per mano.
Mi porta nel retro della casa.
È pieno di gente.
Ci sediamo sugli scalini e restiamo in silezio.
Finisco la mia vodka, non è male infondo.
<Ne vorrei un altro bicchiere.>
<No.> dice severamente.
Mi alzo e torno dentro.
Lo sento vagamente chiamarmi.
Mi mischio nella folla e non lo vedo più.
Arrivo al tavolino e mi verso qualcos'altro, non ho controllato neanche l'etichetta, ho solo voglia di provare cose nuove.
Bevo il bicchiere velocemente, questa roba è più forte della vodka.
La stanza sembra girarmi attorno.
Qualcuno mi prende per mano e mi porta via.
Non è Charlie, è un ragazzo che non ho mai visto prima d'ora.
Arriviamo in un'altra stanza, è vuota.
Sembra una specie di salotto ma è molto piccolo.
<Chi sei?> mormoro.
Chiude la porta e non riesco a reagire.
<Non devi sapere il mio nome.> si avvicina a me.
Puzza di alcool.
<Che cosa vuoi?>
<Te.>
Mi afferra i fianchi e mi viene da piangere.
Sento Charlie che mi chiama ma non sa in che stanza guardare.
<Charlie.> grido e lui entra.
<Chi è questo, Emma?>
<Non lo so.> scoppio a ridere.
Il ragazzo se ne va via subito.
<Che cosa ti è saltato in mente.> grida.
<Piano, Charlie. Mi fa male la testa.>
<Ti porto via da qui.>
<Ma siamo appena arrivati!> piagnucolo.
<Non mi interessa.> mi prende per mano e io la ritiro.
<Vacci tu a casa. Io resto qui.> incrocio le braccia e non lo guardo più.
<C'è la polizia!> sentiamo urlare.
Charlie mi prende per mano e mi fa uscire dal retro.
Ci allontaniamo un po' e lo fermo.
<Caroline e Cam?>
Sbuffa e fa roteare gli occhi.
<Se la caveranno. Dai, ti riporto a casa.>
Riprende a camminare e lo fermo ancora.
<Sono venuta qui di nascosto.>
<Non ci posso credere.> ride.
<Non mi riportare a casa, se lo farai ti odierò per sempre.>
<Andiamo a casa mia. I miei non ci sono.>
<Grazie.>
Ricominciamo a camminare.
La casa di Charlie è lì vicino.
