CAPITOLO 58

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Guarda con aria distratta il cielo, ha un espressione davvero spensierata.
Si sporge in avanti e appoggia i gomiti sulle ginocchia.
Posso fissarlo senza che se accorga.
Con una mano mi strofina il ginocchio e si volta verso di me.
La sua espressione è inscrutabile.
Metto la mia mano sulla sua e mi sorride timidamente.
Si volta di nuovo verso il giardino, inizia a piovere.
<Rientriamo?> gli chiedo.
<Posso, secondo te? Non voglio invadere gli spazi di tuo padre.>
<Non preoccuparti.> gli sorrido.
È visibilmente preoccupato ma decide di assecondarmi.
Non appena entriamo si pente subito di avermi accontentata.
<Andiamo a casa mia.> mormora.
<Piove.> rido lievemente.
Prende un ombrello dal porta ombrelli e mi fissa.
Sospiro.
<Chiedigli il permesso di pranzare da me, digli che c'è anche mia madre, mi raccomando.> mormora per non farsi sentire.
Annuisco e vado in cucina.
<Papà?>
<Dimmi.> borbotta mentre lava i piatti.
<Posso andare a casa di Charlie? Sua madre ci ha fatto il pranzo.>
<Resterà con voi?>
<Certo.>
<Va' pure.>
Torno subito da Charlie prima che cambi idea.
<Andiamo.> lo prendo per mano e usciamo.
<È stato facile?>
<Fin troppo.>
Apre l'ombrello e mi stringo a lui.
Sorride, sembra che gli piaccia starmi appiccicato.
Andiamo abbastanza spediti, non piove fortissimo.
Quando arriviamo, mi accorgo che si è bagnato quasi tutto per tenermi all'asciutto.
Posa l'ombrello contro il muro e entriamo.
<Mamma? C'è anche Emma.> urla.
Sua madre sbuca fuori dalla cucina con un grembiule addosso.
Mi fa un sorriso bellissimo e corre da me.
Mi abbraccia subito e per poco non cadiamo.
<Mamma.> ringhia Charlie.
<Andiamo, ho preparato un sacco di cose appetitose.> sorride.
Charlie mi prende per mano, la sua è congelata.
Andiamo a sederci.
Si siede per primo e decido di togliermi la sua felpa per mettergliela sulle spalle.
Si gira di scatto, ha un'espressione contrariata.
<Avrai freddo.> mi avverte.
<Tu stai congelando.>
Non dice nulla, ho ragione io.
Mi siedo accanto a lui.
Sua madre ci osserva senza smettere di sorridere.
<Siete adorabili.> osserva.
<Perché non ci porti da mangiare, eh?>
Sua madre sbuffa e apre il forno.
Accarezzo i capelli di Charlie, sono umidicci.

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