CAPITOLO 53

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Come stabilito, è mio padre ad accompagnarmi a scuola.
Arriviamo in anticipo.
Entro subito e vado verso le macchinette.
Prendo un cappuccino e vado verso la mia classe.
Ci entro ed è deserta.
Mi siedo al mio posto e poso lo zaino.
Mi arriva un messaggio.

"Dove sei?" è di Charlie.

"In classe."

"Sto arrivando.

Mi si contorce lo stomaco.
Fisso il mio cappuccino e non riesco a berlo, il solo pensiero mi da la nausea.
Aspetto per qualche minuto e all'improvviso entra Charlie, molto rumorosamente.
Ha il fiatone.
<Ciao.> mi sorride e mi alzo.
Mi viene incontro e mi abbraccia.
La sua giacca di pelle nera è fredda, allontano subito il viso.
Si china leggermente e mi bacia.
Mi tira a sé e mi sembra di aver aspettato questo momento da tutta una vita.
Le nostre labbra si separano ma restiamo comunque incollati l'uno all'altra.
<Mi sei mancata.> sorride.
<Anche tu.>
<Ma che carini.> esclama Caroline entrando.
Charlie è in imbarazzo.
Si nasconde dietro di me.
Non è il tipo che da dimostrazioni affettive in pubblico.
Caroline ci passa accanto e si siede nel posto accanto al mio.
<Stanno arrivando tutti.> aggiunge.
Charlie mi fa girare su me stessa e mi da un bacio molto timido sulle labbra.
<Ci vediamo nell'intervallo.> mi sussurra.
Entrano tutti i miei compagni e ci fissano.
Charlie fugge per l'imbarazzo, mi guarda un'ultima volta prima di uscire con un dolce sorriso sulle labbra e le guance arrossate.
Tutti mi fissano, Caroline compresa.
Faccio finta di niente e mi siedo.
<Ma stanno insieme?> bisbiglia qualcuno.
<Secondo te sta con Charlie?> aggiunge qualcun altro.
<Che carino che è lui.> sibila una voce femminile.
Guardo Caroline e lei si alza.
<La smettete? Fatevi i fatti vostri.> ringhia.
Si risiede.
Bevo il mio cappuccino in silenzio e aspetto l'intervallo.
Faccio fatica a concentrarmi per tutte e due le ore.
Non appena suona la campanella mi precipito nel corridoio.
Charlie è già lì.
Appoggiato contro il muro, a braccia conserte.
Guarda me e nessun'altra, sorride solo a me, solo con me.
<Vieni qui.> allarga le braccia e mi rifugio immediatamente tra di esse.
<Non sono riuscito a seguire la lezione per colpa tua.> ride.
<Siamo in due allora.>

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