Capitolo 190

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Mi piace quando fa il cattivo.
Si volta e va a controllare il forno.
<Che cosa mi farai?> chiedo.
<Non lo vuoi sapere davvero.> dice con un mezzo sorriso.
Si lecca istintivamente le labbra e mi sento rabbrividire.
La lasagna è deliziosa, non avevo dubbi riguardo alle sue capacità culinarie.
Dopo mangiato mi sento molto appesantita e mi sdraio sul divano.
Charlie lava i piatti e io mi addormento prima che torni da me.
Non so bene per quanto tempo abbia dormito ma quando mi sveglio è notte.
Ho la testa sulle sue gambe, sta guardando la televisione.
Mi sollevo e lui mi prende per mano.
<Meglio tardi che mai.> dice dolcemente.
<Scusa.> sibilo.
<Non fa niente. Ti va ancora di giocare con me?> mi chiede intrecciando le sue dita alle mie.
Lo guardo di sottecchi e sollevo le sopracciglia.
<Forse.> mormoro.
<Come "forse"? Vuoi che diventi cattivo?> dice avvicinandosi.
<Tu non ne saresti capace, sei...> non finisco la frase che mi atterra all'istante.
<Okay, forse sì ma non ne hai il diritto.> aggiungo.
Lui sghignazza.
<Se non io, chi?>
Bella domanda.
<Okay, forse ne hai il diritto ma dovresti sicuramente chiedermi il permesso.>
<Non ce n'è il bisogno. Pendi dalle mie labbra, te l'ho detto un milione di volte.> dice, sicuro di sé.
<Solo un po'.> tiro la maglietta fino a coprirmi il naso, sono leggermente imbarazzata.
<Un po'? Vuoi vedere?> dice appoggiando la mano sul mio seno.
I miei ormoni si risvegliano all'istante.
<No, scusa, hai ragione tu.> sprofondo nell'imbarazzo.
<Togli 'sta maglietta che sei stupenda.> dice e la strattona verso il basso.
<Così mi lusinghi.>
<È forse un problema, Emma?>
Scuoto la testa e lui mi sorride compiaciuto.
<Ho deciso: faremo l'amore su questo divano.> sorride.
<E se dovessero tornare tua madre e Mary?>
<Mi ha chiamato prima, si sono fermate alle giostre.>
<Ci andiamo anche noi?> chiedo emozionata.
<Prima penso a che cosa farti adesso e poi, magari, se avanza tempo...> sibila.
Sospiro.
Non mi ci vuole portare, lo so.
<Promettimi che mi porterai.> gli dico.
Sospira e fa roteare gli occhi.
<Non mi sembri in gran forma.>
<Non è vero! Adesso sto meglio!> dico.
Sospira ancora.
<Mmh. Non so se voglio correre il rischio.> dice.

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