Capitolo 115

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<Su che cosa mi ha mentito?> mormoro.
Non capisco, ho paura.
<Su tutto, Emma.>
Non respiro più adeguatamente, mi sembra di impazzire.
Le mie guance si scaldano subito e dopo un secondo sono in fiamme.
<Che cosa?> sibilo.
<Lui non è chi ti ha detto si essere. L'immagine del ragazzo dolce, sensibile e perfetto, non esiste.>
Il mio viso viene subito rigato da un'infinità di lacrime e quando credo di non poter più sopportare altro, arriva il colpo di grazia.
<Emma?> mormora Charlie.
Non riesco a voltarmi, mi disgusta, sento che il mio corpo si rifiuta letteralmente di avere un contatto con il suo.
<Gliel'ho detto.> dice Nathan andandosene.
Charlie sembra riflettere sul fatto di preferire restare qui a spiegarmi che cosa sia successo o sull'inseguirlo e suonarlo di botte.
Resta con me.
<Emma...volevo solo conoscerti.> sibila.
<Credevo di conoscerti meglio di chiunque altro.>
<È così.> dice e mi afferra i polsi per non farmi scappare.
<Non è vero! Tu mi hai mentito, ti sei preso gioco di me...> singhiozzo, le gambe mi stanno lasciando, sembrano fatte di marmellata.
<No, piccola. Tu mi conosci davvero, non ascoltare Nathan.>
<Che ci facevi con lei?>
<Con chi?> fa il finto tonto.
Lo guardo negli occhi con tutto l'odio che riesco a racimolare e le sue labbra si schiudono.
<Stavamo solo parlando, non ho fatto nulla di male.> mi stringe il viso con una mano sola e mi costringe a guardarlo.
<Lasciami, non so chi tu sia.> mormoro.
<Lo sai benissimo.>
<Ah, davvero? Hai recitato fino ad adesso per cosa? E lo smoking? E i fiori? Le chiamate a tarda notte, le cioccolate calde e tutti quei baci e i "ti amo" che mi hai detto? Chi era quello?>
<Ero io!> grida e si mette a piangere.
<Credimi.> aggiunge.
<Niente segreti, credevo che non mi nascondessi nulla.>
<Se fossi stato me stesso da subito, non mi avresti mai calcolato. Lo so, tu sei troppo speciale e perfetta e io non sono abbastanza. Lo sapevo, l'ho sempre saputo. All'inizio ho finto, solo all'inizio.>
<Hai finto.> mormoro.
È l'unica cosa che rimbomba nella mia mente mentre continua a dirmi cose che non ascolto.
<Emma, ti prego.> mormora.
<Con quante ragazze sei stato?>
<Solo Sara.>
Mi sta ancora mentendo?

Charles.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora